giovedì 19 maggio 2016
lunedì 2 maggio 2016
IL PROGETTO OLISTICO DI MASSIMO MAJOWIECKI - Articolo su mensile Moleskine - anno 9 - n. 4 - Aprile 2016
* Achille Baratta *
Il primo aprile
è sinonimo di pesce d’aprile ed io a questa conurbazione silente ho voluto
lanciare il mio pesciolino rosso, una metropolitana leggera che in dieci minuti
collega la Stazione marittima di Messina all’Aeroporto di Reggio Calabria.
Lo avevano
chiamato “L’aeroporto dello Stretto” ed è rimasto solo tra le montagne ed il
mare.
Allora un
pesciolino rosso diventa un vero e proprio pesce d’aprile o una girandola
sospesa nel nostro azzurro a 70 metri di altezza a cui viene attaccata una
funivia.
Non voglio più
scrivere, perché di scritti e di fandonie se ne sono scritte tante. Ora la
politica si divide tra la conurbazione e il niente. O a dirla meglio col niente
“cunzatu cu nenti”.
La sfida
dell’idea a chi aveva proposto e solo proposto la metropolitana del mare.
Il pesce
consiste nel cambiare dall’acqua all’aria, la posso definire impropriamente la
metropolitana dell’area.
Il numero di 13
appoggi di metri settanta e tanti premi e il gioco è fatto, nessuna
espropriazione, nessun impatto, la spesa minima.
Per fare tutto
questo il primo aprile mi sono incontrato a Bologna col mio amico Massimo
Marianeschi il numero uno nel mondo per progettazione olistica.
Mamoru
Kawaguchi, professore emerito dell’università di Hosei Tokio: Il progetto olistico di Massimo Majowiecki. In questo libro sono raccolti i progetti che
Massimo Majowiecki ha finora realizzato. Si tratta di una collezione che
copre una vasta gamma di funzioni: ponti stradali, ponti pedonali,
padiglioni multifunzionali, stadi con gradinate coperte, alcuni addirittura
con tetto retraibile, spazi espositivi, edifici alti, e così via. In
molti di questi esempi, è possibile vedere come Majowiecki abbia applicato le
sue doti matematiche per definire le dimensioni ottimali degli elementi
strutturali, tenendo conto delle reazioni statiche e dinamiche del vento
e degli effetti sismici, nelle tre dimensioni, affrontando quindi
questioni molto complicate e difficili. Ma ci rendiamo subito conto che
il dimensionamento delle parti strutturali è solo una componente del suo
lavoro progettuale. Ci accorgiamo che in ogni progetto c'è una grande
attenzione al dettaglio più confacente ai singoli elementi, non solo da un
punto di vista di efficienza strutturale, ma di fattibilità (praticità
produttiva), di trasporto, di montaggio e di aspetto.
Allargando
lo sguardo, capiamo che fin dalle prime fasi di progetto di ogni singola
struttura, Majowiecki impegna tutte le sue forze per trovare il sistema
strutturale e la sua forma che rispettino non solo le esigenze strutturali, ma
anche quelle funzionali, economiche, estetiche.
Spero
che il lettore di questo libro trovi, in ogni esempio descritto, il principio
di progetto olistico che Majowiecki ha sempre cercato di perseguire nelle sue
opere.
Qui sintetizzo
graficamente il mio pesce, che navigando navigando o meglio, volando volando,
diventa un pescespada sospeso tra cielo e terra per portarci a dorso tra le due
sponde.
Sì, perché il
gioco è proprio quello di collegare le due sponde alla giapponese, ma con la
nostra pelle di africani annacquati della terra di Sicilia che lancia un amo
all’Italia e all’Italietta che attende per essere rimorchiata verso la vera
conurbazione proposta dal nostro Presidente della Regione Siciliana,che ora si
candida a Sindaco di Messina.
Tutto sotto il
vento dello scirocco che ha definito la nostra città con tre parole: malanova,
sciroccu e pescestoccu.
So che resterete
turbati, ma è proprio questo il turbamento delle idee e il primo turbamento
pubblico lo voglio fare in queste pagine che sono la vera testimonianza che
tutto è volere e potere, l’accento lo metterete voi.
Provate, almeno,
a sognare volando in una cabina di funivia e vi dimenticherete che per troppo
tempo siamo stati a strisciare come i servi e i serpenti avvinghiati alla terra
che frana e che non urla.
La speranza non
è l’ultima a morire e l’alba del nostro futuro guardando dall’alto in quel
paesaggio che fu di Ulisse a ancora ci attrae e ci travolge con le sirene che
cantano e suonano con i mandolini carriati al vento e dalle corde del nulla.
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