Achille Baratta*
Quali sono i
compiti di un progettista? Semplice e nello stesso tempo complicato. Ricercare
sull’etica professionale e sfogliare l’alfabeto della rivoluzione culturale può
servire, spendere quasi niente, innovare, incuriosire e dare il massimo del
coefficiente costi-benefici. Andare a Piazza Cairoli a vederla circoscritta e
quasi crocifissa dalla intolleranza e dalla trascuratezza ti fa imprecare, ma a
che serve, forse è meglio progettare e proporre, per far uscire da quel sacco
di iuta che fa esclamare a chi ci guida: siamo alla sbaraglio.
Ormai da mesi
lavoro a questa ardita soluzione che vuole essere più che un progetto, un segno
grafico di 60 artisti e l’offerta di alcuni operatori nel campo della ceramica
artistica di Sicilia.
Una coniugazione
quasi infantile, ma difficile da percorrere, eppure la Regione Sicilia (www.regione,sicilia.it) si spende
molto bene e chiaramente descrivendo un semplice grafico d’artista per i social
media.
Un’opera d’arte
di strada per identificare i profili social che la Regione Sicilia ha attivato
per raccontare tutte le attività legate al Fondo Sociale Europeo Sicilia 2020,
scambiare contenuti e creare relazioni con i propri interlocutori web.
È la scelta che
ha operato il Comitato di sorveglianza dei procedimenti legati all’Fse Sicilia
2020 e ha individuato un’opera di Renato Hunto, un artista di strada di scuola
cubista che ha donato alla città di Palermo una bellissima opera dipingendola
sul muro di una piccola strada in un quartiere povero.
Una ragione in
più per valorizzare un’opera che con il suo linguaggio visivo esprime valori e
contenuti coerenti con lo stile che la Regione ritiene debba essere manifestato
dal Fse Sicilia 2020 anche nei media sociali. L’arte urbana è, infatti, una
forma di cultura vicina ai cittadini, proprio come intende essere
l’amministrazione, a diretto contatto con le persone.
L’opera di
Hunto, che è stata chiamata “Allegra” per i colori vivacissimi, attrae e rende
gli account dell’Fse Sicilia 2020 immediatamente riconoscibili, soprattutto ai
giovani, ma contemporaneamente li rende coerenti con il messaggio culturale che
il Comitato di sorveglianza del programma comunitario intende perseguire in
ogni sua azione di comunicazione.
Il dodici
settembre al Salone delle Bandiere del Comune di Messina ho presentato il
progetto redatto con la collaborazione di sessanta artisti che si dichiarano
disponibili presentando i relativi bozzetti inseriti nel progetto da collocare
in modo ordinato nella pavimentazione prevista in cemento colorato.
Poi le
osservazioni costruttive che sono nate nel dibattito mi hanno portato a
proporre una soluzione per mettere in sicurezza le pensiline e adornarle con le
opere direttamente regalate dagli artisti, poi un’altra soluzione molto
economica che prevede una spesa complessiva inferiore a 18.000 euro con
ripristino dell’attuale tavolato evidenziando che il realizzato è infiammabile
e difforme dallo strumento urbanistico.
E poi, infine,
una soluzione “allegra” con delle ceramiche siciliane che saranno donate
all’Amministrazione per impreziosire una piazza che finalmente potrà essere
tematica e allegra.
La spesa circa
80.000 euro, un decimo di quella di cui si chiede il finanziamento.
Nessuna proposta
sovversiva e irrazionale ma semplicemente una messa in sicurezza che produce
bellezza.
Non posso essere
io, i miei artisti o miei ceramisti disponibili a donare a darmi un voto.
Ma se
condividete date un segno, se siete contrari sparate, ma è proprio il silenzio
che uccide e non avere opinioni, oggi, non è possibile, specialmente quando si
tratta del cuore commerciale della tua città.
Il commercio non
è poi la chiave di volta di un’economia? Ma nel caso di una piazza è il simbolo
della città, che non va esportato o distorto per interessi paralleli che
tendono ad esaltare il brutto per mortificare una città che cerca le soluzioni
per sopravvivere o evitare che l’università chiuda per mancanza di allievi e
che continui l’epidemia di chi va a curarsi altrove.
Permetteteci,almeno,
di prenderci una granita di caffè con panna in una Piazza Cairoli ridente, che
con pochi euro diventi da ricettacolo d’immondizia una cosa semplicemente
“unica”.
Probabilmente un
progetto gratuito non vale niente, ma è fatto con amore!
* Ingegnere progettista