giovedì 29 settembre 2016

Articolo pubblicato su 100NOVE - Anno II - Numero 36 - 29 settembre 2016 - LA MIA PIAZZA CAIROLI E LA SUA MESSA IN SICUREZZA


Achille Baratta*

Quali sono i compiti di un progettista? Semplice e nello stesso tempo complicato. Ricercare sull’etica professionale e sfogliare l’alfabeto della rivoluzione culturale può servire, spendere quasi niente, innovare, incuriosire e dare il massimo del coefficiente costi-benefici. Andare a Piazza Cairoli a vederla circoscritta e quasi crocifissa dalla intolleranza e dalla trascuratezza ti fa imprecare, ma a che serve, forse è meglio progettare e proporre, per far uscire da quel sacco di iuta che fa esclamare a chi ci guida: siamo alla sbaraglio.
Ormai da mesi lavoro a questa ardita soluzione che vuole essere più che un progetto, un segno grafico di 60 artisti e l’offerta di alcuni operatori nel campo della ceramica artistica di Sicilia.
Una coniugazione quasi infantile, ma difficile da percorrere, eppure la Regione Sicilia (www.regione,sicilia.it) si spende molto bene e chiaramente descrivendo un semplice grafico d’artista per i social media.
Un’opera d’arte di strada per identificare i profili social che la Regione Sicilia ha attivato per raccontare tutte le attività legate al Fondo Sociale Europeo Sicilia 2020, scambiare contenuti e creare relazioni con i propri interlocutori web.
È la scelta che ha operato il Comitato di sorveglianza dei procedimenti legati all’Fse Sicilia 2020 e ha individuato un’opera di Renato Hunto, un artista di strada di scuola cubista che ha donato alla città di Palermo una bellissima opera dipingendola sul muro di una piccola strada in un quartiere povero.
Una ragione in più per valorizzare un’opera che con il suo linguaggio visivo esprime valori e contenuti coerenti con lo stile che la Regione ritiene debba essere manifestato dal Fse Sicilia 2020 anche nei media sociali. L’arte urbana è, infatti, una forma di cultura vicina ai cittadini, proprio come intende essere l’amministrazione, a diretto contatto con le persone.
L’opera di Hunto, che è stata chiamata “Allegra” per i colori vivacissimi, attrae e rende gli account dell’Fse Sicilia 2020 immediatamente riconoscibili, soprattutto ai giovani, ma contemporaneamente li rende coerenti con il messaggio culturale che il Comitato di sorveglianza del programma comunitario intende perseguire in ogni sua azione di comunicazione.
Il dodici settembre al Salone delle Bandiere del Comune di Messina ho presentato il progetto redatto con la collaborazione di sessanta artisti che si dichiarano disponibili presentando i relativi bozzetti inseriti nel progetto da collocare in modo ordinato nella pavimentazione prevista in cemento colorato.
Poi le osservazioni costruttive che sono nate nel dibattito mi hanno portato a proporre una soluzione per mettere in sicurezza le pensiline e adornarle con le opere direttamente regalate dagli artisti, poi un’altra soluzione molto economica che prevede una spesa complessiva inferiore a 18.000 euro con ripristino dell’attuale tavolato evidenziando che il realizzato è infiammabile e difforme dallo strumento urbanistico.
E poi, infine, una soluzione “allegra” con delle ceramiche siciliane che saranno donate all’Amministrazione per impreziosire una piazza che finalmente potrà essere tematica e allegra.
La spesa circa 80.000 euro, un decimo di quella di cui si chiede il finanziamento.
Nessuna proposta sovversiva e irrazionale ma semplicemente una messa in sicurezza che produce bellezza.
Non posso essere io, i miei artisti o miei ceramisti disponibili a donare a darmi un voto.
Ma se condividete date un segno, se siete contrari sparate, ma è proprio il silenzio che uccide e non avere opinioni, oggi, non è possibile, specialmente quando si tratta del cuore commerciale della tua città.
Il commercio non è poi la chiave di volta di un’economia? Ma nel caso di una piazza è il simbolo della città, che non va esportato o distorto per interessi paralleli che tendono ad esaltare il brutto per mortificare una città che cerca le soluzioni per sopravvivere o evitare che l’università chiuda per mancanza di allievi e che continui l’epidemia di chi va a curarsi altrove.
Permetteteci,almeno, di prenderci una granita di caffè con panna in una Piazza Cairoli ridente, che con pochi euro diventi da ricettacolo d’immondizia una cosa semplicemente “unica”.

Probabilmente un progetto gratuito non vale niente, ma è fatto con amore!

* Ingegnere progettista





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